sabato 16 ottobre 2010

QUI NON SI PASSA!


Intervento di Alessandro Maiolino, Coordinatore Circolo SEL di Pozzallo, al primo Congresso Provinciale SEL del 16 ottobre 2010.

Care compagne, cari compagni,

eccoci qua, dopo due anni di sogni, speranze, sacrifici, passione, impegno e disincanto siamo arrivati finalmente a questo appuntamento importante che segna l’inizio di un storia nuova, per noi, per la nostra terra e per l’Italia tutta.
Le esperienze di ognuno, oggi convergono nell’idea unitaria di una nuova Sinistra capace di governare con parole diverse, frutto di decenni di storie amare in cui la politica ha portato acqua al proprio mulino, lasciando milioni di uomini a camminare su terre arse dal sole dell’opportunismo della miseria.
Troppo il fiato sprecato nell’aria stantia delle assemblee di vecchi partiti imbottiti di personalismi, inutili le stravaganze di chi ha voluto e continua a volere una poltrona comoda su cui poggiare il proprio fondoschiena: oggi tutto deve essere spazzato via da questo vento irrefrenabile che porta all’orecchio della gente la buona politica, quella che si occupa davvero di governare per i figli di questa Italia, quella che sostituisce nei suoi simboli il “per” con il “con”, sottolineando come ognuno di noi sia parte di un progetto unitario.
La nostra provincia si è distinta negli ultimi anni per la capacità di molti uomini politici di cambiare pelle, assumendo posizioni camaleontiche in funzione dell’aria che tira, attingendo senza scrupoli alla fiducia delle persone , garantendosi così il mantenimento dello status di prime donne, lasciando però che le cose di tutti continuassero a rotolare lungo il pendio, verso un crepaccio sempre più profondo.

I fatti di fuoco dei giorni scorsi a Pozzallo sono solo gli ultimi spot che mi vengono in mente di un territorio che non è capace di trasmettere un messaggio chiaro: QUI DA NOI NON SI PASSA! La politica della legalità, nella nostra Sicilia, dovrebbe rappresentare la base di partenza per ogni azione amministrativa, facendo confluire risorse e menti in progetti per la riqualificazione della nostra cultura contro l’illegalità diffusa, partendo dai giovanissimi, radicando nel cuore dei nostri figli, nelle scuole, parametri e valori diversi.
E’ il momento di una rivoluzione della società, perché fino a quando si cresce con la naturale convinzione che tutto sia il frutto di “un favore” , chi questi favori li elargisce continuerà ad avere terreno fertile dove coltivare la sua gramigna. Il gioco vale anche per tutti i settori della vita pubblica, dove persino un certificato anagrafico sembra essere rilasciato grazie ad una cortesia. La mia idea di politica, il partito che sto contribuendo a far nascere, deve saper dire a voce alta QUI NON SI PASSA!
Sono orgoglioso del lavoro svolto dalle nostre sezioni, perché, in mezzo a mille difficoltà, si è riusciti a riempire le stanze svuotate dalla deflagrazione del centro sinistra: un progetto assurdo di distruzione di massa ha consentito alle destre di continuare, con più forza di prima, gli abusi della nostra terra, agevolando lo sgretolamento del popolo della sinistra, agendo sulla pancia della gente, promettendo, con la menzogna, che gliela avrebbero riempita. Si è perso il senso di un'appartenenza sana, fiera ed eroica per certi versi, cercando soluzioni funamboliche ai problemi delle urne anziché a quelli dell'Italia. Essere di sinistra oggi, non vuol dire "essere un comunista" come piace dire al nostro Berlusconi e non vuol dire neanche essere sempre contro, come piace fare intendere a qualcuno: i valori della libertà, della giustizia, della pace e dell'ecologia sono la spina dorsale di un uomo di sinistra, che ripudia per definizione la guerra, i giochi di potere, la convivenza mafiosa, la politica per interesse e lo sfruttamento incondizionato dell'ambiente. Questo essere di sinistra è ciò che mi appartiene e personalmente credo di non dovermi vergognare nel veicolarlo alla gente, perché non c'è un solo momento della mia vita in cui ho pensato di usare la politica per fini personali, non ho mai legato il mio nome ai giochetti del palazzo e continuo a sperare che la gente, quella vera, abbia la mia stessa volontà di cambiare le cose.

La scelta di non confluire nel PD, dopo l'autodistruzione dei DS e di dare vita al movimento Sinistra Democratica con l'ambizioso progetto di creare un partito della nuova sinistra italiana quale è SINISTRA ECOLOGIA e LIBERTA', mi è sembrata e mi sembra ancora l'unica strada possibile per chi ha il mio modo di vedere la vita; sono convinto che moltissimi avrebbero preso la nostra stessa decisione se solo avessero avuto la possibilità di scegliere, di capire, di assimilare: invece da subito è iniziata la caccia alle streghe, da un lato il voto utile al grande partito contro Berlusconi e dall’altro un misero tentativo di attaccamento a i vessilli.


Ma per fortuna le idee non possono essere racchiuse in una bottiglia di vetro e gettate in mare, senza mezzi economici, senza televisioni e giornali, senza cariche politiche altisonanti, la vera sinistra ha covato sotto le macerie e oggi riesce a mettere fuori una mano dai detriti del palazzo crollatole addosso. Oggi milioni di donne e uomini credono che il sogno di costruire una speranza nuova per tutti è possibile, pur con mille difficoltà e incomprensioni, ma questo cuore batte. La vera rivoluzione è partita dal basso, come sempre, portando linfa nuova ad idee vecchie, facendosi largo tra politicanti e falsi profeti e rendendo possibile la nascita di SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTA'. Questo cuore rosso italiano è vivo e presente e lotta contro i giganti, come un moderno Davide, fiero di essere "di sinistra", sventolando la bandiera della libertà, della pace, dell'ecologia ma sopratutto di un cambiamento reale della società, lontano dagli schemi classici della politica che fino ad ora hanno guidato le menti dei politici italiani.

Allora io vi esorto a superare le paure, a scavare dentro di voi per porvi una domanda: SEL oggi cosa deve essere? Io mi sono dato una risposta e la condivido con voi: una forza capace di smuovere l'immobilismo delle coscienze, di porsi come una pratica quotidiana di costruzione del futuro, attraverso l'affermazione di ideali universali che prescindono da chi ci rappresenta e che mettono al centro delle scelte gli interessi di tutti. Non esiste l'ineluttabile in politica, poiché ogni azione è decisa dagli uomini e se davvero ci fosse l'intenzione di cambiare in meglio il presente non ci sarebbe bisogno di tante inutili parole ma di concretezza: lavoro, diritti, salute pubblica, sicurezza, ambiente, economia, istruzione, cultura, ricerca, sono diventati solo slogan per le campagne elettorali, ma nel momento in cui questi aspetti della vita pubblica entrano in un'aula parlamentare diventano misteri intricati a cui non si riesce a trovare soluzione se non nella spartizione del potere. E’ qui che il partito della nuova sinistra deve essere capace di dire: QUI NON SI PASSA!




Allora sono convinto, oggi più che mai, che la rivoluzione della gente ha il potere più grande quando nelle donne e negli uomini che la cavalcano vivono gli ideali di cui sopra, gli stessi ideali di cui non bisogna vergognarsi, gli stessi ideali di cui non bisogna avere paura, gli stessi ideali racchiusi in questa parola antica e ghettizzata: SINISTRA.
E noi dobbiamo essere capaci di trasportare tutto questo fuori dalle nostre assemblee, intercettando i profondi disagi della gente della nostra provincia, costruendo sulla base delle nostre idee un futuro di diritto, di lavoro, di sviluppo, di libertà. SEL deve essere capace di governare scegliendo il linguaggio della gente, deve scardinare le regole dei palazzi e assumersi l’impegno di essere un partito nuovo, un’arma non convenzionale contro la politica del clientelismo, del supino atteggiamento nei confronti dei potenti.
La costruzione di un nuovo centro sinistra che sembra ormai avviata, coinvolge inevitabilmente anche la nostra terra, e gli incontri che in questi mesi sono avvenuti con le altre forze politiche lo dimostrano. Ma attenzione a non ripetere i soliti errori: non è solo con l’obbiettivo di valanghe di voti che dobbiamo intrecciare rami secchi, c’è in gioco il futuro stesso della nostra provincia! SEL deve essere fedele a se stessa, al suo popolo, rivendicando il rispetto di un’etica dimenticata da molti politici nostrani; le alchimie attraverso le quali si è saputo trasformare in oro cadaverici e puzzolenti gruzzoli di potere non ci devono ammaliare, il centro sinistra non può trasformasi in “tutto fa brodo pur di battere le destre”. I principali interlocutori per la costruzione del futuro devono essere certamente i partiti con i quali abbiamo dialogato o con i quali abbiamo cercato di dialogare (penso ovviamente al PD, a Italia dei Valori, ai Socialisti, alla Federazione della Sinistra, ai Verdi, ecc), ma sono due le strade che non posso percorrere: gli inciuci e i comitati elettorali. Ancora una volta dico: QUI NON SI PASSA!

Care compagne e cari compagni, concludo il mio intervento sperando di non avervi annoiato troppo, vi ringrazio ancora ad uno ad uno per essere qui e perché so che ci sarete anche domani e l’altro ancora, uniti alla mia stessa certezza, che il 2010 porterà un vento nuovo capace di sorreggere le ali di milioni di italiani affinché possano volare sopra le macerie e gridare a tutti la loro voglia di SINISTRA, ECOLOGIA, LIBERTA’.

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