sabato 22 ottobre 2011

Alessandro Maiolino: la mia idea per il futuro di Pozzallo.


Tutti in fermento, ognuno con i suoi buoni propositi, ognuno pronto a stringere mani e ricevere pacche sulle spalle. Per carità, niente di strano ne di sbagliato, il "gioco" della politica trova una delle sue fasi più interessanti e divertenti proprio in campagna elettorale. Ma se da un lato la cosa mi potrà coinvolgere, stringendo qualche mano e ricevendo qualche pacca sulle spalle, dall'altro mi lascia perplesso per la sua quasi totale finzione. Non dico che tutte le mele sono marce, neanche che chi dispensa ricette non sia almeno un cuoco capace di fare un piatto di spaghetti, ma continuo ad avere la sensazione che il "gioco" si sia fatto troppo pesante e ad un certo punto, quando questo avviene, bisogna smettere e rientrare in casa per fare i compiti.
Oggi allora voglio condividere con quei pochi che mi leggeranno la mia idea di campagna elettorale e, di conseguenza, il mio progetto di amministrazione, se pur sinteticamente e forse anche un po' in maniera "leggera", diretta, facile da capire (come forse dovrebbe saper fare la politica). Il disamore crescente, forse ormai strutturale, della società per la politica e i suoi attori ha radici profonde, ma, a mio avviso, non nella politica ma nella società stessa. Mi piace ripetere che ogni paese o regione o nazione, ha il governo che si merita, se non altro perchè al potere ci vanno quelli che i voti li ricevono e in gran quantità; non accetto le manifestazioni del giorno dopo, delle stesse persone che hanno osannato (pubblicamente o nel segreto delle sacrestie politiche) i vari sindaci, deputati e compagnia cantante che oggi ci amministrano, per dire che le cose devono cambiare, quando il vero strumento, l'unico vero strumento che il popolo ha per determinare le scelte di un paese è il voto! Allora partiamo da questo primo punto: le prossime elezioni amministrative devono determinare un reale cambiamento, sempre se questo cambiamento è realmente voluto, facendo si che a imporsi sia lo schieramento più credibile, partendo da una base di valutazione che faccia leva su pochi ma essenziali principi: onestà, capacità, libertà di scelta, legalità. Direte voi: e quale schieramento politico non si presenta al pubblico sbandierando queste credenziali? Certo, tutti dicono di essere ma quanti lo sono veramente? Pochi, pochissimi forse, perché in politica non si mostrano mai tutte le carte, ma Pozzallo è piccola, non siamo in una metropoli (grazie a Dio, aggiungo!) e ci conosciamo quasi tutti e di tutti quelli che calcano la scena politica locale sappiamo abbastanza per poter dare un giudizio accettabile. Partendo da questo già una prima scrematura è possibile farla, perché di gente che ha costruito la sua popolarità politica sulle promesse, sui favori, sfruttando i bisogni piccoli o grandi di ognuno ne troveremo in corsa per una poltrona comoda a Palazzo La Pira. Se i pozzallesi avranno il coraggio di scegliere liberamente, pensando al futuro che ci attende, allora il primo ostacolo lo avremo superato. Se invece continueremo a votare i candidati in base alla parentela, al favore ricevuto, alla velata minaccia del datore di lavoro, al miraggio della “sistemazione”, allora tutto quello che scriverò di seguito non ha nessun valore e potete anche smettere di leggere a partire da questo rigo.
La mia campagna elettorale e quella della mia coalizione sarà esclusivamente incentrata sull’esposizione di quello che faremo nel caso in cui verremo eletti, quello che gli altri hanno fatto o faranno non sarà al centro delle nostre comunicazioni. Questo modo di fare propaganda mi ha stancato, l’eterno lanciarsi contro volantini, manifesti, articoli di giornale, invettive in Consiglio Comunale e dai palchi dei comizi mi irrita, mi indigna (per usare un termine molto in voga ultimamente) e probabilmente contribuisce ad aumentare l’antipolitica di questi tempi. Credo sia arrivato il momento in cui la gente debba scegliere in base alle proposte “realizzabili” che si metteranno sul tavolo, senza sogni ne chimere, e possibilmente senza usare i soliti slogan del lavoro per tutti, del porto, ecc. che ormai sanno solo di cibo andato a male. Negli ultimi quindici anni in ogni benedetta campagna elettorale si è parlato di porto in tutte le salse, ognuno con la sua medaglietta appesa sulla giacca, senza che però nessuno abbia tirato fuori un piano di sviluppo capace di portare ricchezza al paese. Io vedo per il porto di Pozzallo un futuro importante se saranno fatte le scelte giuste: farlo diventare un polo per l’offshore nel Mediterraneo, ad esempio, è una delle idee che vorrei realizzare. Lavorando in questo ambito da anni ormai, mi sono reso conto come in altre piccole realtà lo sviluppo delle attività legate a questo settore abbia portato lavoro per tante famiglie, perché si crea un indotto importante, grazie alle infrastrutture e ai servizi necessari alle varie società per svolgere la loro attività in mare: penso agli uffici, alle officine, alle agenzie marittime, alle agenzie di servizio e approvvigionamento. Un flusso di navi oceanografiche che si occupano di rilievi sottomarini, installazioni e manutenzione di condotte di gas e petrolio (presenti in numero massiccio in tutto il Mediterraneo), attraverso l’ausilio di tecnologie all’avanguardia di cui molti pozzallesi sono esperti e danno il loro contributo in tanti paesi del mondo, costituirebbe per il porto di Pozzallo un movimento economico nuovo e che non possiamo farci scappare (altri porti, ad esempio Licata, si stanno organizzando e con ottimi risultati). L’agevolare questo nuovo mercato dovrà essere il compito dell’amministrazione, stabilendo con le varie società che decideranno di fare base a Pozzallo una percentuale di lavoratori pozzallesi da assumere facilitando, per contro, il loro insediamento.
Anche l’aspetto turistico non va dimenticato, con una vera progettualità in tal senso, cercando di recuperare il terreno perso nei confronti di Marina di ragusa, dove il porto turistico realizzato è funzionale ed attira un cospicuo numero di diportisti. E infine, ma non per importanza, la marineria pozzallese, che in questi anni è stata coinvolta solo in beghe politiche a dir poco vergognose. I nostri pescatori devono trovare nell’amministrazione un partner capace di contribuire con idee e fondi per la realizzazione di un progetto nuovo di rivalutazione e sviluppo del settore. La pesca turismo, ad esempio, è una delle cose che ho visto realizzare in altri posti e che ha cambiato la vita di decine di famiglie. Un mestiere antico e meravigliosamente faticoso, intriso di storie romantiche e terribili non può continuare ad agonizzare come succede a Pozzallo, deve trovare il sostegno necessario per il suo sviluppo, riavvicinando i giovani e facendo loro percepire la possibilità di un lavoro prezioso e nobile.
I giovani, già, questi sconosciuti! Pozzallo è un paese per vecchi, altro che turismo e Rimini del Sud; l’amministrazione dovrà trovare la strada per la nascita di un centro giovanile polifunzionale dove i nostri ragazzi potranno imparare, condividere, creare, esprimere e crescere. Ci sono centinaia di ragazzi capaci di scrivere, dipingere, suonare, cantare, recitare, sono una grandissima risorsa per tutta la comunità eppure niente è stato fatto per loro, quando invece potrebbero esser il vero motore del turismo, attraverso una struttura capace di convogliare e sostenere tutto questo. Ogni giorno dell’anno potrebbe avere il suo momento culturale se tutti i nostri giovani artisti potessero avere luoghi e iniziative pensati per loro. Preferisco investire i soldi pubblici in questo anziché riempire le tasche di qualche impresario o esperto, che il giorno dopo non lascia niente se non una fattura da pagare!
I concerti dovranno avere un luogo appropriato, studiato e realizzato per lo scopo, un posto che ci permetta di creare un calendario importante e che attiri pubblico da fuori, come avviene a Taormina, Acireale, ecc.. Non è pensabile spendere 30000 euro per un artista nazionale e non si è in grado di pagarne 1000 per sostenere i gruppi locali.
Soldi pubblici? Allora è il momento di parlare di bilancio, il cuore di ogni amministrazione, uno strumento fondamentale del quale la gente conosce poco o niente, eppure tutte le scelte sono strettamente collegate a quel fascicolone riempito di numeri. E’ arrivato il momento che la comunità partecipi alla sua stesura, che ne condivida le scelte e le determini, perché l’amministratore non ha il diritto di disporre dei soldi di tutti in base alle sue “esigenze politiche”. La rivoluzione principale della nostra amministrazione sarà questa: il bilancio partecipato. La stesura di questo atto fondamentale verrà realizzata attraverso il coinvolgimento delle associazioni, degli operatori commerciali, dei sodalizi, della gente stessa attraverso la consultazione preventiva su internet o a Palazzo La Pira. Questa sarà una iniziativa mai realizzata a Pozzallo e che garantirà trasparenza, reale impegno della società civile e democrazia, perché i soldi sono pubblici non solo per definizione.
Ed è pubblico anche il territorio della nostra città e come tale dovrà essere inteso quando si parla di Piano Regolatore Generale. Le scelte fondamentali per lo sviluppo economico risiedono in gran parte in questo strumento che recentemente è stato al centro dell’attenzione della scena politica per essere eternamente in itinere, paralizzando e lasciando spazio alla speculazione. Basta cemento, quello che dovrà essere usato dovrà trovare il suo impiego nell’edificazione di case per i giovani, per coloro i quali non possono permettersi la villa in periferia, per riqualificare le centinaia di unità abitative lasciate abbandonate. Particolare attenzione deve essere data all’istituzione di apposite aree per i servizi portuali, senza i quali qualsiasi sogno di sviluppo rimarrebbe tale. Prevedere parte del territorio per chi vuole investire nell’industria alberghiera fuori dal centro abitato ma in prossimità del mare (penso alle aree dietro il primo scivolo, ad esempio, vicine al mare e alla città allo stesso tempo).
Pozzallo ha bisogno di aree verdi accessibili a tutti, dove poter svolgere attività all’aperto, dove i nostri figli possono imparare la bellezza della natura senza cercala nei libri o in televisione. La cura dell’ambiente, la creazione di un parco naturale attrezzato devono essere intesi come possibilità di lavoro, di sviluppo e anche di turismo, perché no.
E un programma ecologico non si limita a prevedere qualche albero qui e la o un paio di altalene nuove in un parco giochi, l’ecologia dovrà essere al centro di tutte le scelte dell’amministrazione attraverso la realizzazione di tutti i progetti a costo limitato e impatto zero che sarà possibile realizzare: la “fontana del sindaco”, un punto di distribuzione dell’acqua pubblica resa potabile, dove la gente possa acquistare acqua alla spina a prezzo politico, riducendo consumo di bottiglie di plastica e trasporto su ruota delle stesse, un modo per non sprecare neanche una goccia dell’acqua pubblica; dotare tutte le scuole di appositi congegni capaci di depurare l’acqua (il costo si aggira intorno a 300 euro ad unità!); incentivi alla dotazione di impianti di energia alternativa per le abitazioni e in tutti i locali pubblici; potenziare la raccolta differenziata fino a triplicarne la percentuale di realizzazione, attraverso multe salate per chi non rispetta le regole e informazione capillare; dare in “affidamento” alle associazioni o a chiunque voglia farlo gli spazi verdi della città, attraverso la simpatica iniziativa del “guerrilla garden”, gruppi di volontari che si prendono cura del verde pubblico gratuitamente; istituire aree pedonali e piste ciclabili nel centro abitato, liberando Pozzallo dalla morsa del traffico e dell’inquinamento da “ruote”; favorendo i commercianti che si troverebbero con un pubblico “appiedato” sicuramente più attento e più facilmente intercettabile.
La rivoluzione non può non coinvolgere anche gli uffici pubblici, che dovranno essere resi più efficienti, capaci di risposte in tempi rapidi e certi. Un attento studio delle problematiche interne e logistiche potrà consentirci di fare ordine, semplificare la vita dei dipendenti pubblici e di conseguenza dei cittadini, attraverso l’ausilio di nuovi mezzi tecnologici, sportelli informatizzati, e-bureaucracy, possibilità cioè di richiedere e ricevere direttamente da casa i certificati o gli atti necessari; tutti i computer degli uffici comunali dovranno utilizzare il software open source, a costo zero per l’amministrazione; l’istituzione di un apposito ufficio dove ogni cittadino potrà presentare e far custodire il proprio testamento biologico, un atto col quale decidere di se stessi nel caso in cui per ragioni di salute non si fosse più in grado di esprimersi; per la comunicazione mobile sarà studiato un piano per il progressivo abbattimento dei costi fino alla completa sostituzione dei cellulari con appositi apparecchi a radiofrequenza a costo zero per l’amministrazione; nelle aree pubbliche sarà messo a disposizione il servizio Wi-Fi per consentire l’accesso gratuito a internet e al portale dell’amministrazione; le auto blu saranno a disposizione degli amministratori solo per particolari esigenze, dovranno essere sostituiti da mezzi gratuiti o a costo ridotto e a basso impatto ambientale; i dipendenti pubblici dovranno essere valorizzati in base alle loro competenze e capacità, per ottenere una reale ottimizzazione dei servizi al cittadino e una maggiore gratificazione nel lavoro degli impiegati stessi.
Particolare attenzione deve essere rivolta alla pulizia della città, delle spiagge, dei locali pubblici, ogni quartiere deve avere la stessa dignità e la stessa qualità dei servizi, nel rispetto di chi ci abita. Il lavoro presso le istituzioni regionali, nazionali ed europee deve essere incessante, affinché si possa attingere alle risorse necessarie per la realizzazione di opere pubbliche capaci di ammodernare Pozzallo ed elevarne la qualità della vita, senza il continuo ricorso (per altro ormai limitatissimo) alla Cassa Depositi e Prestiti, di cui il nostro comune è già largamente cliente!
Basta cattivi odori, ricercare le cause e trovare le soluzioni del puzzo che assale spesso Raganzino, via Torino e altre parti della città, se pur per differenti motivi; capire fino a che punto questo ha inciso sulla salute pubblica e nel caso trarre le dovute conclusioni nei confronti dei responsabili.
Basta banditori alle 8 di mattina, istituiamo apposite aree dove ogni giorno gli ambulanti possono recarsi per vendere i loro prodotti, una sorta di mercato permanente dove la merce deve essere di qualità e a prezzi accessibili. Lo stesso vale per i mercati rionali che non possono continuare ad insistere nel centro abitato ostacolando persino la sicurezza pubblica nel caso in cui si verifichi un’emergenza.
Basta scene da “dopo guerriglia” all’indomani delle notti di baldoria dei turisti avventizi che popolano (molto meno di prima a dire il vero!) le strade centrali del nostro paese.
A Pozzallo devono nascere musei per destagionalizzare il turismo, le antiche maestranze devono essere coinvolte in progetti di valorizzazione storico-culturale delle nostre tradizioni, aiutare la condivisione tra vecchie e nuove generazioni per la creazione di eventi capaci di attirare i visitatori e allo stesso tempo tenere viva la memoria storica.
E’ chiaro che serve anche un turismo per i più giovani e questo deve trovare il suo sviluppo senza intaccare la serenità dei residenti. Credo inoltre che l’amministrazione debba svolgere un ruolo di coordinamento tra gli operatori turistici e della ristorazione, affinché si possano offrire prodotti e servizi a prezzi adeguati e con la garanzia della qualità. Questo diventa essenziale se vogliamo rendere l’offerta turistica pozzallese competitiva con le altre realtà del Mediterraneo.

Potrei continuare a lungo e sicuramente moltissime cose non le ho citate, ma le idee sono tantissime, a basso costo e realizzabili; c’è bisogno di cambiare il modo di intendere la pubblica amministrazione, di rendere Pozzallo una città a misura di uomo, di ogni categoria sociale e cultura, perché la città è di tutti, nessuno escluso.
La nostra coalizione ha scelto di aprire le orecchie per ascoltare la gente, io per primo anni fa ho istituito un sito internet dove chiunque può esprimere opinioni e dare suggerimenti, il mio partito, SEL, ha da sempre, quasi per statuto direi, utilizzato la condivisione delle sue scelte con tutti i suoi iscritti. Insomma, alla fine di questo scritto mi sento di poter dire che serve un impegno comune, da parte di chi sostiene Luigi Ammatuna, affinché questa campagna elettorale non sia il solito fumo negli occhi, affinché la gente possa percepire che il vero cambiamento non lo si fa con le parole e i titoli sui giornali, ma con l’amore per questa città e nulla più. Io sono a disposizione, il resto fatelo voi.

Alessandro Maiolino
Sinistra Ecologia Libertà

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